S1000RR 2012: la superbike stradale della BMW 2011
Poche mirate modifiche per migliorare ulteriormente la S1000RR, una delle migliori super sportive sul mercato.
Nel 2009 BMW ha effettuato una svolta epocale presentando la prima moto supersportiva della propria storia, la S1000RR, con il doppio fine di sfidare Aprilia, Ducati e le case Giapponesi nel mondiale Superbike così come nella SuperStock e, soprattutto, svecchiare la propria immagine. Complice anche una frenata sia del mercato, sia dello sviluppo delle concorrenti, la S1000RR si è trovata ad essere più moderna, più veloce e più ambita di molte altre supersportive e fin dalla sua presentazione la BMW S1000RR si è guadagnata il titolo di supersportiva più veloce e potente sul mercato.
Normalmente la programmazione industriale di un qualunque costruttore di moto prevede per ogni modello, per quanto riuscito, un up-grade ogni 2 anni, e la BMW, nonostante l’indiscusso primato della S1000RR, ha deciso per il 2012 di apportare una serie di modifiche per migliorare ulteriormente la propria SBK, mediante una serie di accurati affinamenti, che singolarmente possono apparire di poco conto ma che, assieme, hanno effettivamente migliorato una moto già eccellente.
Come è nata
[image:6|]La lotta nel settore delle Superbike stradali si è sempre combattuta su potenza, prestazioni e dotazioni tecniche, e la BMW S1000RR non è mai stata seconda a nessuna moto di grande serie sotto questi aspetti. Fin dalla presentazione i più maligni descrivevano la BMW come un tentativo di scimmiottare le concorrenti giapponesi ma, alla prova dei fatti – a parte aver condiviso le scelte tecniche di base – i tecnici BMW hanno di fatto alzato l’asticella sotto tutti i punti di vista, senza però ricorrere a componentistica particolare o scelte tecniche ardite.
La S1000RR monta un telaio a doppio trave in alluminio, forcella rovesciata da 46mm, mono ammortizzatore con leveraggi progressivi, doppio freno a disco anteriore da 320mm, disco posteriore da 220mm, impianto frenante dotato di ABS appositamente sviluppato da BMW in collaborazione con Bosch e un motore 4 cilindri in linea da 999cc. Sulla carta, come detto, nulla di trascendentale o particolarmente innovativo. La differenza rispetto alla concorrenza, soprattutto al momento del lancio, stava in una dotazione di elettronica senza precedenti e perfettamente armonizzata con un motore in grado di garantire una potenza di 193cv dichiarati, mai vista su una moto di serie. La S1000RR è stata di fatto la prima moto di grande serie equipaggiata (seppure come optional) di traction control e, cioè, con la possibilità di scegliere tra 4 diverse modalità d’uso del motore: Rain, Sport, Race e Slick. Il risultato fu una moto considerata unanimemente al vertice della sua categoria e ora, come detto prima, BMW ha presentato per il 2012 una versione rivista della propria superbike stradale.
Cosa è stato modificato
[image:7|]In pratica tutto il pacchetto elettronico è stato rivisto. L’alimentazione è stata aggiornata per dare al motore una miglior coppia a regimi più bassi e l’acceleratore Ride By Wire è nuovo, con una corsa più corta e l’azione più morbida. Ma la modifica forse più sostanziale sta nelle mappature del motore, completamente riviste. Rimangono sempre 4 – Rain, Sport, Race e Slick – ma sono state ridefinite nelle ottiche di utilizzo. Ad esempio, in configurazione Rain la S1000RR è ora limitata a 163cv contro i 100cv della versione precedente, e la mappatura Slick, quella specifica per l’uso estremo in pista, è stata rivista per garantire una maggior stabilità in frenata e a centro curva.
Sempre per garantire una miglior risposta ai regimi più bassi, anche i rapporti finali della BMW S1000RR sono stati modificati: la corona da 44 denti del modello precedente è stata sostituita con una da 45 per accorciare leggermente il rapporto finale e dare una maggior prontezza di risposta.
Molti anche gli interventi per quanto riguarda la ciclistica della S100RR con il canotto di sterzo ora leggermente più chiuso – 66° invece di 66,1° – e l’offset che è stato ridotto di 2,5mm, comportando un’avancorsa più corta di 9mm. Nuovi anche il perno forcellone, ora più alto di 4mm, e le sospensioni dotate di inedita idraulica. Come facile capire si tratta principalmente di affinamenti piuttosto che di modifiche vere e proprie, ma il risultato è un avantreno leggermente più alto e, al contrario, un posteriore ora più basso. Secondo i tecnici BMW, le modifiche dovrebbero garantire una guida leggermente più agile senza che la stabilità ne risenta alle alte velocità.
Come va
Alla prova su strada e, soprattutto, in pista la BMW S1000RR rimane la incontrastata regina della sua categoria per quanto riguarda potenza e prestazioni del motore. Nonostante siano oramai passati 3 anni dalla presentazione e il gap prestazionale si sia effettivamente ridotto, nessuna delle concorrenti è riuscita ad arrivare alle prestazioni motoristiche della S1000RR. Un motore non si giudica però solo dalle prestazioni assolute. Nonostante le modifiche riguardino solo l’elettronica, e la parte meccanica del propulsore sia stata confermata in toto, in effetti il quattro cilindri in linea della S1000RR ha guadagnato un bel po’ di grinta e prontezza ai regimi medio bassi, dove nella versione precedente aveva forse qualche carenza. La progressione agli alti è invece immutata nel suo essere impressionante. Il motore della S1000RR è nato per correre è non fa nulla per nascondere la sua attitudine, con una spinta brutale e entusiasmante. Addirittura nella mappatura più estrema, la Slick, la spinta del motore BMW è tale da mettere in difficoltà anche chi ha già una buona esperienza in sella ad una moto sportiva, ma di professione non è fa il pilota.
La posizione in sella è buona, con i polsi caricati, come ci si aspetta da una supersportiva, ma non troppo. La triangolazione sella/pedane/manubrio lascia poco spazio a interpretazioni, è da vera moto da corsa, ma lo spazio non manca e tutto sommato la S1000RR non si può considerare scomoda. Il motore è pieno a tutti i regimi e sale di giri con una rapidità sconcertante, ma utilizzando la mappatura Sport l’erogazione rimane dolce e pulita tanto che, anche grazie ad una ciclistica decisamente equilibrata, l’aggettivo che meglio descrive la S1000RR alle mappature più conservative è “facile”. Anche salendo con i ritmi la guida resta intuitiva e relativamente facile, considerando le potenze in ballo. Le mappature Race e Slick sono consigliate invece solo per l’uso in pista, e per piloti dotati di una certa esperienza. Al salire del settaggio infatti l’erogazione diventa brutale e decisamente poco adatta per la strada.
In definitiva, in circuito la S1000RR è semplicemente imbattibile. Velocissima, precisa, rapida. Le modifiche apportate al modello 2012 risolvono alcuni dei pochi nei trovati nella versione precedente, come ad esempio una forcella che ora non va più in crisi neanche nelle frenate più brusche e decise, rendendo l’esperienza tra i cordoli ancora più esaltante ed appagante.
A conti fatti
[image:3|]Un motore così potente ed esuberante, sulla BMW è gestito da una ciclistica sicuramente a livello. Tutti i particolari della S1000RR sono stati dimensionati alle prestazioni incredibili del 4 cilindri, e le piccole modifiche apportate sul modello 2012 hanno reso la guida ancora più intuitiva e facile di quanto già non lo fosse, almeno con le mappature più conservative. Certo per andare forte quanto la S1000RR sa fare, ed usare le modalità di guida più aggressive – in particolare la Slick – bisogna essere piloti veramente navigati, ma una volta prese le misure al motore, è un attimo trarre grandi soddisfazioni da una ciclistica equilibrata e sempre prevedibile nelle reazioni, unita a freni potenti ma sempre modulabili, equipaggiati con quello che ci è sembrato il miglior ABS montato su una moto sportiva.
Franco Ilacqua
Lunedì 29 Aprile 2013
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